Nuova Riveduta:

1Cronache 21:13

Davide disse a Gad: «Io sono in grande angoscia! Ebbene, che io cada nelle mani del SIGNORE, perché le sue compassioni sono immense; ma che io non cada nelle mani degli uomini!»

C.E.I.:

1Cronache 21:13

Davide disse a Gad: «Sono in un'angoscia terribile. Ebbene, io cada nelle mani del Signore, perché la sua misericordia è molto grande, ma io non cada nelle mani degli uomini».

Nuova Diodati:

1Cronache 21:13

Davide disse a Gad: «Io sono in una grande angoscia! Deh, che io cada nelle mani dell'Eterno, perché le sue compassioni sono grandissime, ma che non cada nelle mani degli uomini!».

Riveduta 2020:

1Cronache 21:13

Davide disse a Gad: “Io sono in grande angoscia! Ebbene, che io cada nelle mani dell'Eterno, poiché le sue compassioni sono immense; ma che io non cada nelle mani degli uomini!”.

La Parola è Vita:

1Cronache 21:13

Non ci sono versetti che hanno questo riferimento.

La Parola è Vita
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Riveduta:

1Cronache 21:13

E Davide disse a Gad: 'Io sono in una grande angoscia! Ebbene, ch'io cada nelle mani dell'Eterno, giacché le sue compassioni sono immense; ma ch'io non cada nelle mani degli uomini!'

Ricciotti:

1Cronache 21:13

Davide rispose a Gad: «Da ogni parte mi premono le angustie; ma è meglio cadere nelle mani del Signore, le cui misericordie sono infinite, che in quelle degli uomini».

Tintori:

1Cronache 21:13

David rispose a Gad: «L'angoscia m'opprime da ogni parte; ma per me è meglio cadere nelle mani del Signore (chè grandi ne sono le misericordie) che cader nelle mani degli uomini».

Martini:

1Cronache 21:13

Rispose Davidde a Gad: Dovunque io mi volga sono in angustie; ma è meglio per me il cader nelle mani del Signore (perocché molte sono le sue misericordie), che il cader nelle mani degli uomini.

Diodati:

1Cronache 21:13

E Davide rispose a Gad: Io son grandemente distretto: deh! che io caggia nelle mani del Signore; conciossiachè grandissime sieno le sue compassioni; e ch'io non caggia nelle mani degli uomini.

Commentario abbreviato:

1Cronache 21:13

Capitolo 21

Davide conta il popolo

Versetti 1-30

In questo libro non si fa menzione del peccato di Davide nella questione di Uria, né dei problemi che lo seguirono: non avevano alcun legame con gli argomenti qui trattati. Ma il peccato di Davide, nel numerare il popolo, è riportato: nell'espiazione fatta per questo peccato, c'è l'indicazione del luogo su cui costruire il tempio. L'ordine a Davide di costruire un altare fu un segno benedetto di riconciliazione. Dio testimoniò la sua accettazione delle offerte di Davide su questo altare. Così Cristo è stato fatto peccato e maledizione per noi; è piaciuto al Signore di essere stato bruciato, affinché, attraverso di lui, Dio fosse per noi, non un fuoco che consuma, ma un Dio riconciliato. È bene continuare a frequentare quelle ordinanze in cui abbiamo sperimentato i segni della presenza di Dio e abbiamo scoperto che Egli è con noi in verità. Qui Dio mi ha gentilmente incontrato, quindi mi aspetterò ancora di incontrarlo.

Riferimenti incrociati:

1Cronache 21:13

2Re 6:15; 7:4; Est 4:11,16; Giov 12:27; Fili 1:23
Eb 10:31
Eso 34:6,7; Sal 5:7; 51:1,2; 69:13,16; 86:5,15; 103:8; 106:7; 130:7; Is 55:7; 63:7,15; Lam 3:32; Gion 3:9; 4:2; Mic 7:18; Abac 3:2
2Cron 28:9; Prov 12:10; Is 46:7; 47:6

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